Il presente capitolo è dedicato all’analisi della stima dell’incidenza che l’impiego delle risorse pubbliche nel settore editoriale ha sul Prodotto Interno Lordo (d’ora in avanti, ‘PIL’) di ciascuno dei paesi oggetto dello studio. Poiché non è stato possibile disporre, per la totalità degli Stati, di dati sufficientemente completi per poter procedere a una comparazione puntuale per quanto attiene, in particolare, alle risorse impiegate per le agevolazioni indirette strutturali (specie quelle concernenti l’aliquota IVA), verranno considerati, ai fini dell’indagine, esclusivamente gli importi totali delle risorse impiegate per le misure strutturali di natura diretta e per gli interventi varati in occasione della crisi sanitaria. Per ciò che concerne questi ultimi, così come nella precedente analisi, sono state incluse nel computo tanto le misure di natura diretta quanto quelle di natura indiretta. Gli importi sono riferiti all’anno 2020.

Anche i dati relativi al PIL sono stati raccolti tramite il portale della Banca Mondiale, in origine espressi in dollari e convertiti nella valuta euro tramite il tasso di cambio medio annuale euro/dollaro del 2020, pari a 1,1422[1].

Di nuovo, né la Germania né il Regno Unito sono presenti nella seguente indagine, in quanto entrambi i paesi, tradizionalmente, concentrano le proprie risorse esclusivamente (o quasi) in ambito di interventi strutturali indiretti.

I dati concernenti il PIL e il valore complessivo delle risorse dirette sono espressi in milioni di euro.

Di seguito, l’assetto decrescente dei risultati acquisiti, a partire dal paese che presenta il più alto valore di incidenza percentuale sul PIL delle risorse pubbliche impiegate nel settore editoriale al paese che presenta il valore minore:

Si rileva che tale assetto è pressoché affine a quello riscontrato in precedenza (all’interno dell’analisi in merito al valore pro capite delle risorse impiegate nelle misure dirette e in quelle emergenziali-pandemiche). L’Italia, ancora una volta, si colloca in quinta posizione e, dunque, in una fascia intermedia, inferiore (in quanto ad incidenza percentuale) alla posizione occupata dalla Francia.

Alla luce delle misure considerate, emerge un quadro, nuovamente, omogeneo in ordine all’entità delle risorse impiegate a favore del settore editoriale, specie se lo si confronta con lo scenario che risulta dall’analisi comparativa precedente (in relazione, dunque, alla configurazione demografica).

[1] Il dato è stato reperito dalla pagina web della Banca Centrale Europea (https://www.ecb.europa.eu/stats/policy_and_exchange_rates/euro_reference_exchange_rates/html/eurofxref-graph-usd.it.html).